Inaugurata a dicembre scorso, rimarrà aperta sino al 25 febbraio 2018 ad Asti nell’ex chiesa del Gesù nel complesso del Michelerio, la mostra “Asti ritrovata. La decorazione barocca nelle chiese conventuali astigiane”.
Una mostra ben fatta non è mai solo svago domenicale ma un tassello di conoscenza e questa esposizione vuole fare un po’ di luce su quanto accadde in Asti in un periodo lontano ma assai vitale per la città, il Seicento. Così alla mostra già in corso «Nella città d’Asti in Piemonte» di Palazzo Mazzetti, si accosta aggiunge questa «Asti ritrovata» per proporre al grande pubblico i sette affreschi staccati dalla chiesa di Sant’Anastasio, demolita nel 1907 opera di Salvatore Bianchi (Velate, Varese 1653– 1727), e così anche l’affresco della volta della stessa ex chiesa del Gesù, una delle più importanti opere del pittore astigiano Giovanni Carlo Aliberti (1670–1727). La loro importanza sta nel fatto che Bianchi nel Seicento fu un innovatore, portò infatti ad Asti lo stile barocco. Aliberti, di 9 anni più giovane, ne fu il continuatore e si ispirò alla pittura romana». La chiesa diventa così museo della decorazione barocca in Asti, completando il percorso di recupero dell’edificio da parte del Parco Paleontologico che nel Michelerio ha sede. Nella prima parte sono esposti gli affreschi, nella seconda pannelli esplicativi. La mostra è corredata da una pubblicazione che riporta le vicende della chiesa del Gesù, del monastero e chiesa di Sant’Anastasio e l’attività di Salvatore Bianchi. L’iniziativa è stata realizzata dal Museo Paleontologico con l’adesione di Provincia e Comune di Asti, Fondazione CR Asti e Fondazione Palazzo Mazzetti. Ecco un altro tassello che ha l’obiettivo dichiarato di far conoscere Asti fuori dai propri confini, confidiamo che centri il bersaglio.
Palazzo del Michelerio – corso Alfieri 381 – ASTI.
Aperta dalle 10 alle 16; sabato, domenica e festivi 10-13 e 15-18; venerdì chiuso.
Ingressi: 3 euro (compreso Museo Paleontologico).