Palazzo Mazzetti, dal 1° al 31 Marzo. Il sogno e la visione.
Astigiano Federico Fellini non lo era di certo. Lo sarà però almeno per questo mese, con un lungo e appassionato omaggio che Asti gli dedica a Palazzo Mazzetti (ma non solo, e anche con un coda ad Aprile) per i vent’anni dalla scomparsa.
Prima di tutto sarà una mostra dei suoi disegni originali, tratti dal Libro dei sogni, e poi tanti eventi ed iniziative per farcelo conoscere a fondo, e non solo come genio della regia cinematografica. Ma certo prima di tutto vengono i suoi famosi e premiati lungometraggi, almeno quattro quelli proposti, con incontri con alcuni prestigiosi ospiti legati all’universo felliniano. Poi un percorso didattico riepilogativo della sua quarantennale attività, la proiezione di due documentari sulla sua figura, di un “ricordo in immagini” da parte di un amico e stimato collega e di due film ispirati alle sue opere.
Tanti gli appuntamenti, da marzo ad aprile, in Teatro Alfieri, in Sala Pastrone e a Palazzo Mazzetti, tutti a ingesso gratuito, per ripercorrere le orme di un maestro della visione e ritrovare le tracce di uno stile unico e inimitabile. Momenti di riflessione per delineare il profilo di un “grande Pinocchio che per fortuna non è mai divenuto un bambino perbene”. Un uomo che aveva l’onestà e allo stesso tempo la presunzione di definire se stesso “un artigiano che non ha niente da dire, ma sa come dirlo”. Ecco il calendario:
Marzo
Sabato 01 ore 18_Inaugurazione mostra I disegni di Federico Fellini dal Libro dei sogni (Palazzo Mazzetti). Nata da un’idea di Felice Laudadio, direttore artistico del Bif&st, curata da Francesca Fabbri Fellini, nipote di Federico Fellini, concessa e patrocinata da Apulia film Commission, la mostra espone cento tavole originali del regista riminese, di cm 37×50, con relative didascalie, tratte dal Libro dei sogni pubblicato nel 2007 a cura di Tullio Kezich. Una sorta di Grande Album che rappresenta l’inconscio felliniano, un diario onirico che lui stesso definiva “un insieme di segnacci, appunti affrettati e sgrammaticati”. Un’opera che Fellini ha elaborato con impegno scrupoloso per circa un trentennio, dagli anni ‘60 agli anni ‘90, sotto consiglio dello psicanalista junghiano Ernst Bernhard, con il quale è stato in analisi dal ‘60 al ’65. Negli schizzi di Fellini, straordinario disegnatore, sono immortalati personaggi della sua vita pubblica e privata come Marcello Mastroianni, Sandra Milo, Anita Ekberg, Sophia Loren e la moglie Giulietta Masina, alla quale è dedicata un’intera sezione. Ma il Libro dei sogni è anche pieno di incubi, di riferimenti alla famiglia e ai luoghi d’origine (Amarcord, Rimini e Romagna) e di tavole in cui si riconoscono alcune ispirazioni per i suoi indimenticabili capolavori cinematografici.
Mercoledì 05 ore 21_proiezione del film La strada (1954) di Federico Fellini (35mm, b/n, 104’) (Teatro Alfieri) L’ingenua Gelsomina è venduta a Zampanò, rozzo girovago che si esibisce nei paesini con giochi di forza e che la usa e ne abusa. Quando incontrano il Matto, equilibrista filosofo, Zampanò lo uccide. Gelsomina lo abbandona. È il film che diede fama internazionale a Fellini: Leone d’argento a Venezia, due Nastri d’argento (produzione e regia), Oscar per il migliore film straniero. Parabola cristiana sul peccato, apologo sulla condizione umana in generale e della donna in particolare, è anche una picaresca escursione attraverso i paesaggi dell’Appennino centrale. Maschere, più che personaggi veri di questa favola on the road, lo Zampanò di Quinn e la Gelsomina di Masina (miscela clownesca di Harpo Marx e Chaplin).
Mercoledì 12 ore 17,30_percorso didattico Federico Fellini. Una vita lunga un sogno (Sala Pastrone) Ultimo appuntamento di cinque incontri, a cadenza quindicinale, avviati a gennaio, per ripercorrere, attraverso numerose sequenze dei suoi film e un ampio repertorio testuale e multimediale, le orme di un maestro della visione.
Mercoledì 12 ore 21_proiezione del film Che strano chiamarsi Federico (2013) di Ettore Scola (dcp, b/n, col, 90’) (Sala Pastrone) Omaggio appassionato e poetico dell’autore di C’eravamo tanto amati, che conobbe Fellini al giornale satirico Marc’Aurelio nel 1947, a soli sedici anni, e con lui visse un rapporto di intensa amicizia e reciproca stima, fatta di scambi continui sui rispettivi luoghi di riprese e di riflessioni condivise sulla settima arte e sulla vita. Lungometraggio non catalogabile, a metà tra il documentario e il lavoro di fiction, Che strano chiamarsi Federico si appoggia a preziosi materiali d’archivio, selezionati dalle teche Rai e dall’Istituto Luce, e ragguaglia lo spettatore con molte scene girate nel Teatro 5 di Cinecittà, luogo d’elezione della fantasia felliniana. Un viaggio a ritroso nel tempo, contrassegnato da un folle amore per fotogrammi e inquadrature, che riporta felicemente indietro le lancette della memoria, emozionando per l’intimità dei ricordi e la pienezza dello sguardo.
Mercoledì 19 ore 21_proiezione del film La dolce vita (1960) di Federico Fellini (35mm, b/n, 173’, versione restaurata. Il film è stato restaurato presso il laboratorio L’immagine ritrovata da Cineteca di Bologna in associazione con The Film Foundation, Centro sperimentale di cinematografia-Cineteca nazionale, Pathè, Fondation Jérôme Seydoux-Pathè, Medusa, Paramount pictures e Cinecittà Luce. Il restauro è stato sostenuto da Gucci e The Film Foundation) (Teatro Alfieri) Ritratto indimenticabile di un’Italia che, dopo gli anni ‘50, perde la sua “innocenza” nei locali di via Veneto, tra paparazzi e divismo, benessere economico e decadenza morale. Fellini, con Tullio Pinelli ed Ennio Flaiano (e Pasolini, non accreditato), fa muovere in lungo e in largo, nelle strade di Roma, il personaggio di Marcello Rubini, giornalista bello e amato quanto invisibile e inetto. Mastroianni è perfetto nella figura di un viveur tragico e insoddisfatto, un intellettuale meschino che vive nella mondanità (e sulle spalle di essa), in una vana ricerca di amore e di felicità. Palma d’oro al Festival di Cannes 1960.
Mercoledì 26 ore 21_proiezione del documentario Viva Fellini (2013) di Nevio Casadio (dvd, col, 62’) (Sala Pastrone) Un lungo, affascinante viaggio sulle orme di Fellini, un documentario ricco di testimonianze, interviste e materiali di repertorio sul regista riminese, realizzato da un giornalista e autore televisivo Rai tra i più apprezzati.
Aprile
Mercoledì 02 ore 21_proiezione del film 8½ (1963)di Federico Fellini (35mm, b/n, 138’) (Teatro Alfieri)
In crisi esistenziale e creativa, alle prese con un difficile film da fare, un regista, Guido Anselmi (Marcello Mastroianni), effettua una sorta di mobilitazione generale di emozioni, affetti, ricordi, sogni, complessi, bugie. Un autoritratto in forma onirica, da parte di Federico Fellini, sulla confusione creativa e sul disordine della vita. Un catalogo straordinario di emozioni e deviazioni, affetti e difetti, verità e menzogne, con personaggi memorabili e sequenze d’antologia. Vincitore di due Oscar (migliore film straniero e migliori costumi) e di sette Nastri d’argento.
Mercoledì 09 ore 21_proiezione del film Nine (2009) di Rob Marshall (dvd, col, 110’) (Sala Pastrone)
Regista sull’orlo di una crisi creativa, Guido è diviso tra l’amore carnale di Carla e quello coniugale di Luisa, cercando una storia da raccontare e un sogno da sognare. Versione cinematografica dell’omonimo musical di Broadway, ispirato all’analisi del sogno di Federico Fellini, elaborata in 8½. Trasposizione teatrale e traduzione su schermo, ricca di citazioni e inserti, da parte del regista dello scoppiettante Chicago.
Mercoledì 16 ore 21_proiezione del film Amarcord (1973) di Federico Fellini (35mm, col, 127’) (Teatro Alfieri)
Rivisitazione, tutta ricostruita in studio e mai così vera, della Rimini dei primi anni ’30, col fascismo trionfante, l’apparizione notturna del transatlantico Rex, il passaggio delle Mille Miglia, la visita allo zio matto e la bella Gradisca. Vent’anni dopo I vitelloni Fellini torna in Romagna con un film della memoria e, soltanto parzialmente, della nostalgia. Umorismo, buffoneria, divertimento, finezze, malinconia. Un’adolescenza densa di desideri di evasione, ricerca della novità, sogni erotici. Oscar per il miglior film straniero.
Mercoledì 23 ore 21_proiezione del documentario Seguendo la nave di Fellini (1983) di Ferruccio Castronuovo (dvd, col, 58’) (Sala Pastrone)
Backstage che Ferruccio Castronuovo, per oltre dieci anni collaboratore del regista riminese, girò sul set de E la nave va, seguendo, passo dopo passo, la genesi del film e riprendendo non solo Fellini all’opera, ma anche documentando e rendendo così giustizia al lavoro geniale dei suoi collaboratori, impegnati a dare corpo alla fantasia debordante del regista di 8½
Mercoledì 30 ore 21_proiezione del film La grande bellezza (2013) di Paolo Sorrentino (dcp, col, 150’) (Sala Pastrone)
Info: Teatro Alfieri/Sala Pastrone, tel. 0141/399.057; info@circolovertigo.it. Aperto da martedì a domenica, 9.30 – 19.30; lunedì chiuso.